Un nodo come un quanto… non separato di universo.
E’ il titolo della mostra di un nuovo ciclo a Studio.ra di interconnessioni, che intende creare continuità e relazioni feconde con alcuni artisti operanti a Roma, dopo la loro esperienza innovativa nell’Atelier del MACRO ASILO nel 2019, ideato da Giorgio de Finis.

Luogo: Studio.ra, Via Bartolomeo Platina, 1F – 00179 Roma – www.studiora.eu – info: +39 3491597571 – info@studiora.eu
Date: dall’8 aprile al 10 giugno 2021 – orari: 11 – 19,30 tutti giorni, compresi i festivi

La mostra sarà visibile dalla vetrina su strada della galleria.
Eventuali appuntamenti sono consentiti con ingresso contingentato su prenotazione.

Presentazione di Raffaella Losapio – Presidente Studio.ra, Associazione non- profit

Questo primo focus si concentra sull’artista Emanuela Lena, una delle figure femminili di spicco nel panorama artistico della capitale, per approfondire e rappresentare in arte contemporanea le connessioni e gli intrecci armonici fra uomo – ambiente – animali nella loro complessità chimica, fisica e bioetica.
I nodi bianchi delle corde, create dall’attorcigliarsi dei lenzuoli, di Emanuela rappresentano metaforicamente lo stretto legame complementare fra micro e macro cosmo.
A livello simbolico le tessiture delicate e i nodi resistenti fra arte, natura e scienza devono proseguire a dialogare con equilibrio per permettere all’Umanità di continuare a vivere e progredire.
Infiniti sono i modi per annodare i fili, tutti conosciamo la doppia elica del DNA, le proprietà chimico-fisiche dei nuclei atomici e degli elettroni di connettersi, in un certo senso  di “annodarsi fra loro”.
Traslato alle particelle subatomiche e allo spazio-tempo, il concetto rimane identico nella teoria delle stringhe. Infatti il significato corretto più comune del termine string è “corda” e la diversità degli atomi deriverebbe dalla differente vibrazione delle stesse.

Nella teoria delle corde, le particelle atomiche o nanostrutture (i.e. grafene), annodandosi dimostrano proprietà inaspettate per la loro particolare resistenza e riescono ad assorbire quantità incredibili di energia prima di rompersi.
In fisica teorica la string theory è in fase di pieno sviluppo, essa tenta di conciliare e sperimentare la meccanica quantistica con la relatività generale per giungere ad una teoria del “tutto”.


Raffaella Losapio
Emanuela Lena nel suo studio

di Emanuela Lena – Cenni sul mio lavoro

Negli ultimi anni il lavoro di ricerca si è concentrato sul tema dei nodi di relazione e delle reti di relazione.

Annodare e costruire reti è, per me, un gesto antico, è la ricerca della lingua perduta degli uccelli che è qualcosa che viene prima dell’inizio del linguaggio. Il nodo è la rappresentazione di questo pregresso, di questo qualcosa che sta all’origine, contiene un piccolo cosmo di energia da liberare, racchiude possibili percorsi e traiettorie da intraprendere, è un mondo materiale che affonda le sue origini anche nei miti e nelle leggende.

Così negli ultimi anni il lavoro di ricerca si è spostato su questo senso archetipico, quantico, e spirituale del nodo. Sono nati i Contextus del ciclo Contextere, quadri aggettanti che sembrano architetture, in cui i lenzuoli, resi simili a funi, si aggrovigliano in nodi e reti bianche.

Contextere è l’idea-azione che è alla base del mio operare: è tessere e intrecciare concretamente, ma anche, per traslazione metaforica, mettere insieme, poiché il contesto è l’insieme delle cose.

Dalla tessitura mi piacerebbe che si cogliesse un aspetto di infinito, perché in infiniti modi si annodano i fili e lo stesso agire potrebbe dipanarsi eternamente nella costruzione di questa partitura musicale che a me serve per rappresentare simbolicamente tutto l’universo.

Nella cosiddetta teoria delle corde le particelle atomiche sarebbero appunto corde che, annodandosi continuamente nei più svariati modi, darebbero luogo a tutta la materia e a tutti i fenomeni fisici che fin ora conosciamo. Il nodo costituisce dunque il fulcro che sta alla base della teoria della materia, la logica che apre alla comprensione dei fenomeni fisici conoscibili. E’ un archetipo, dove individuo e cosmo, particolare e universale, si uniscono, e, al tempo stesso, un simbolo del legame uomo-ambiente- animale che è per me legame fisico e spirituale.

Download Portfolio Emanuela Lena 2021  con testi critici di Vittoria Biasi, Simonetta Lux.

Download CV Emanuela Lena  mostre personali, collettive, musei, residenze, Biennale Mar del Plata (Argentina)

Emanuela Lena, Binding#21

Descrizione dell’opera Binding #21 di Emanuela Lena

Titolo: Binding #21 – Comunque, adesso sono qui. e in questo momento
Sento il profumo fresco dell’erba tagliata. E, con il fiato sospeso, so che il Tutto È in questo istante.
Tecnica mista su libro, 27×40, 2020.

Attraverso la pratica quotidiana della meditazione, la nozione del tempo, nel suo significato fisico e spirituale, occupa una gran parte della mia ricerca personale. Ho imparato che non esiste altro tempo all’infuori del momento presente; esso è il tempo perfetto, quello che sintetizza in un istante, privo di passato e futuro, l’intero corso della vita. Il presente come unica realtà tangibile e non illusoria della nostra esistenza. Tutto si compie qui e ora. Qui e ora prepariamo il futuro e risolviamo il passato. La vita si dipana in questo respiro e in quest’altro respiro, tutto è in continuo divenire ed è impermanente, esser presenti nel presente – il dasein (esserci) heideggeriano – è l’essenza che disegna il fluire della vita.

L’opera dunque è inizialmente costruzione di un fraseggio che riassume questi concetti ricordando che, se non sono qui ed ora, se non sono cosciente nel mio attimo presente, io non sono.

Anche in questo lavoro utilizzo il simbolismo del nodo nella costruzione di reti di relazione e nodi di relazione che è l’ambito di gran parte della mia ricerca artistica. Nodi e reti rappresentano un tempo sedimentato e da sedimentare, un tempo che è sempre e solo presente, cristallizzato dal bianco, reso concreto nel suo aspetto ciclico, dal farsi e disfarsi della tessitura perché infiniti sono i modi in cui si annodano i fili e lo stesso agire si dipana perennemente, in continuo mutamento. In particolare questa opera fa parte del ciclo Binding dove nella rilegatura (binding) del libro creo un legame tra alcune parole e le trame infinite, che diventa legante (Binding) anche per chi osserva.

Il tessuto si fa nodo e custodisce, celando, per un attimo, il contenuto sacro del libro.

Alcune parole, comunque, emergono dal tentativo di essere racchiuse in uno scrigno e diventano fraseggio, poesia, canto. Sono vocaboli che ricerco e assemblo in assonanze inattese creando nuovi contenuti, nuove connessioni, nuovi cortocircuiti. In quelle parole trovate a caso nel libro e messe insieme come viatici del messaggio che in quel momento mi preme, ci si può rispecchiare. Diventano parti originali e fondanti dell’opera ed echi che ognuno può fare propri nel fondo dell’anima.

Durante il periodo difficile del lockdown parte della mia ricerca si è volta a inseguire parole per dire e nodi per custodire libri in miniatura.

Titolo opera in copertina: contextus #37, Emanuela Lena